Il blog di Chiara Cecutti

Se i dipendenti fanno gruppo, l’azienda si rafforza: viaggio nel Team Building

Avete mai pensato di partecipare a una gara automobilistica o a una regata con macchine e barche di cartone progettate da voi, improvvisarvi chef o artisti di strada per raccogliere fondi da devolvere in beneficenza, costruire oggetti con la pasta, creare una campagna pubblicitaria, scrivere e cantare canzoni o realizzare spettacoli teatrali, e tutto ciò perché ve lo chiede l’azienda in cui lavorate esercitando, peraltro, tutt’altra professione che certo non è il pilota, l’attore o il cantante? Un tempo si usavano i pranzi aziendali e le cene natalizie, oggi il metodo più popolare ed efficace per rafforzare lo spirito di squadra e di collaborazione tra i dipendenti di un’azienda si chiama Team Building.

Già utilizzato in America per far socializzare i bambini ed esteso con successo in molte aziende, il Team Building ha origine negli anni quaranta dalla teoria dello psicologo sociale tedesco Kurt Zadek Lewin secondo il quale “un gruppo è definito al meglio come una totalità dinamica basata sull’interdipendenza invece che sulla somiglianza”, teoria sviluppata poi dallo psicologo americano Bruce Tuckman cui negli anni settanta si deve il modello composto dalle cinque fasi della formazione, dello scambio/conflitto, della normalizzazione, dell’efficienza/prestazione e dell’aggiornamento/sospensione.

Nell’ambito delle risorse umane il Team Building, che letteralmente significa costruzione del gruppo o della squadra, si basa quindi sulla concezione che ogni singolo individuo può dare il meglio di sé in azienda in fatto di potenzialità, risorse e capacità da mettere in campo per il raggiungimento di un obiettivo condiviso con l’azienda stessa, se è stimolato a farlo dalla presenza e dalla collaborazione di altri individui che condividono il medesimo obiettivo. Tale meccanismo mette a sua volta in atto un processo di coesione, di identificazione e di appartenenza al gruppo da parte di ogni singolo, rafforzandone motivazione ed efficienza e facilitando quindi l’esito positivo dell’impresa collettiva. Il Team Building migliora quindi l’interazione incentivando l’apprendimento di nuovi comportamenti atti a sviluppare quell’ambito relazionale spesso carente e oggi invece sempre più richiesto dalle aziende, rivelandosi utilissimo in caso di nuovi gruppi o gruppi in crisi o poco efficienti.

Nella pratica il Team Building aziendale consiste in una svariata quanto creativa rosa di attività, ancor meglio se divertenti, che possono essere Indoor (svolte cioè in una sala dell’azienda o in un’altra location al chiuso) o Outdoor (praticate in esterna o comunque al di fuori della sede aziendale), ludiche, sportive, persino artistiche e a scopo sociale, spesso metafore esperienziali, in cui coinvolgere i dipendenti di un’azienda o di un suo determinato settore affinché sviluppino, appunto, un’identità di gruppo e offrano il loro massimo in termini di performance a vantaggio dell’impresa, accrescendo al tempo stesso la fiducia in se stessi come singoli e la consapevolezza delle proprie capacità e del proprio essere vincenti. Per natura e struttura, tali attività rappresentano ed evidenziano le tappe essenziali di un’azione vincente: chiarezza, definizione e condivisione dell’obiettivo; scelta e verifica dell’efficacia della strategia e quindi del metodo; individuazione dei ruoli; sviluppo della comunicazione; distensione del clima; sviluppo della coesione, della conoscenza reciproca e della complicità. Affinché siano efficaci, tali attività sono sempre gestite e organizzate da personale esperto cui spesso si affianca un professionista del settore scelto per la specifica attività.

 

 

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