Il blog di Chiara Cecutti

Impegno e sacrificio alla base del successo. La storia di Matteo Achilli in un film

Se hai l’idea giusta, puoi farcela. Ma soprattutto se l’idea rispecchia te stesso e i tuoi valori e se ti impegni davvero tanto, con costanza e spirito di sacrificio. E magari su di te prima o poi faranno anche un film. Ed è quanto accaduto a Matteo Achilli la cui storia, pur con i suoi limiti, è esemplare da diversi punti di vista che analizzeremo: interpretato dal giovane attore Andrea Arcangeli, Matteo Achilli è infatti diventato il protagonista di The Startup di Alessandro D’Alatri. Cominciano dall’inizio e scopriamo perché la sua storia può fornirci diversi spunti importanti.

Matteo è un ragazzo che non parte avvantaggiato nella vita. La sua è una famiglia operaia della periferia di Roma, non è quindi ricco né vanta conoscenze in alto loco. E questo è già un esempio di come non sempre la situazione di provenienza decida il destino di una persona. Inoltre Matteo è giovanissimo, frequenta ancora il liceo quando ha la sua intuizione, e la spinta gli arriva da una serie di circostanze negative e di torti subiti che probabilmente ad altri avrebbero stroncato ogni entusiasmo: il padre viene licenziato, anche se poi userà la sua liquidazione per sostenere con fiducia il progetto del figlio e naturalmente il sostegno della famiglia non va in certi casi sottovalutato; Matteo si cimenta anche nel nuoto agonistico ed è molto bravo, solo che per una gara importante l’allenatore preferisce un suo compagno che è figlio di un finanziatore della società sportiva; la ragazza lo lascia per partire perché assunta da Google; i compagni di scuola lo deridono. Lui impacchetta tutto e, come si suol dire, fa dei limoni che la vita gli ha dato una bella e succosa limonata creando Egomnia, un social network per l’interazione tra domanda e offerta di lavoro che, grazie a un algoritmo, mette a disposizione delle aziende una serie di giovani classificati esclusivamente per il merito, e ottiene un grande successo.

“Il merito sta diventando sempre più importante nella nostra società perché stiamo vivendo un momento non facilissimo per l’economia e quindi non possiamo più permetterci il lusso di assumere una persona sbagliata – ha detto Matteo Achilli alla presentazione del film su di lui – Quello che cerco di fare con la mia azienda è una semplificazione: ad oggi la complessità del mercato del recruiting e del processo di selezione è molto alta, soprattutto nelle grandi aziende, e quindi ho pensato di agevolare questo processo e far trovare immediatamente le persone potenzialmente più adatte per le varie posizioni aperte”.

A fronte di riconoscimenti e plausi a Matteo Achilli da parte di esperti e stampa del settore, per molti il film esagera con l’ottimismo, altri ritengono Egomnia e il suo founder persino dei grossi bluff. A voi farvi un’opinione. Ciò che qui abbiamo voluto sottolineare sono alcuni dei concetti fondamentali alla base del percorso verso l’obiettivo stabilito: l’impegno, l’abilità di girare le avversità in positivo, la creatività, il saper attingere dalle proprie risorse ed esperienze, la capacità di essere onesti e responsabili nei confronti di se stessi senza addossare a nessun altro la colpa dei nostri errori e insuccessi. “Nel nuoto ho fallito perché non ho fatto le cose per bene, non mi sono allenato a testa bassa e ho peccato di presunzione, ma non voglio fallire nella vita – ha detto ancora Matteo Achilli – e poi quando si alzano le braccia al cielo dopo che si vince, non lo si fa per dire ‘sono migliore degli altri’, ma per ricordare a noi stessi che si possono fare cose straordinarie con il sacrificio”.

 

 

 

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