Il blog di Chiara Cecutti

Le emozioni ci servono, ma saperle mettere in riga è meglio!

Lo so, lo so: “mettere in riga le emozioni” è una definizione anomala per un Coach salvo che, come in questo caso, il tono voglia essere volutamente leggero e scherzoso. Perché in fondo un pizzico di ironia non toglie nulla ai temi seri, anzi: nella gestione delle emozioni aggiunge, stempera, diventa risorsa. Con ciò non voglio dire che sia sempre semplice, possibile o adeguato adottare l’ironia, perché di certo non lo è. In un momento come questo in cui il mondo va alla rovescia, in cui la nostra socialità innata viene tarpata per la nostra incolumità con tutte le conseguenze, anche economiche, del caso, e con i lutti che caratterizzano ormai tutte le comunità, siamo così provati da rimanere a volte vittime di una sofferenza emotiva che ha da tempo valicato lo spazio e il luogo dell’ironia. Eppure, è proprio mantenendo, o ritrovando, un punto fermo dentro di noi che possiamo recuperare la forza per reagire e trovare soluzioni per il nostro benessere.

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Come farlo se non “mettendo (bonariamente) in riga” le nostre emozioni? Naturalmente non tutte e non sempre, solo quelle che in qualche modo ci danneggiano, come quando riducono la nostra lucidità e la nostra capacità di agire. E con questo non intendo dire che le proprie emozioni vadano bacchettate o represse: accoglierle è importante e trovare un punto d’incontro e di dialogo con loro lo è altrettanto, anche perché le nostre le emozioni ci servono. La paura, per esempio, ci avverte di un pericolo imminente e ci fa trovare una soluzione all’istante. Il problema sorge tuttavia quando ci immobilizza, o quando permea tutti i giorni la nostra vita. Come dire, più in generale, che il guaio nasce quando i nostri comportamenti e le nostre decisioni sono dettate direttamente dalle emozioni senza un filtro. Quando sono fuori controllo, quando non riusciamo a gestirle e, anziché esserci utili, diventano dannose per noi stessi e per chi ci sta intorno. Reprimere la rabbia, per esempio, non ci fa bene perché rischia di trasformarsi da malessere emotivo in malessere fisico, la così detta somatizzazione. Ma certamente la soluzione non è nemmeno quella di sfogarla istericamente (e ancor meno violentemente!) sugli altri o su noi stessi, bensì di trovare spazi e modi salutari per liberarla in tutta sicurezza. Perché gestire le emozioni significa incanalarle in modo costruttivo. Significa usarle, e non lasciarci usare da loro, ma senza cercare di annientarle, perché non vogliamo certo diventare statue di ghiaccio. Piuttosto, rispettando ciò che proviamo, possiamo allenare e consolidare strategie utili per girare le emozioni a nostro vantaggio.

Come fare? Incominciando dalla consapevolezza. E se comprendere quali sono esattamente le emozioni che proviamo veramente è il primo importante passo, il secondo è quello di identificare i motivi che ci portano a reagire in un certo modo e a mettere in atto quel determinato atteggiamento ogni volta che abbiamo paura, siamo felici, soffriamo, proviamo disgusto, ci arrabbiamo e quant’altro. Così facendo saremo pronti per inserire dei correttivi, ovvero delle strategie, utili per gestire efficacemente le nostre emozioni. Difficile? All’inizio magari sì. Perciò, se vuoi una mano, contattami e ti aiuterò a… “mettere in riga” le tue emozioni in videochiamata live. Dai un’occhiata cliccando QUI. Ti aspetto!

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