Il blog di Chiara Cecutti

Cambiare può essere difficile, ma a volte può aiutarci ad essere felici

Cambiare non è facile. E non stiamo parlando di cambiare il proprio modo di vestire o la pettinatura o la borsa di tutti i giorni, anche se per alcuni non è semplice neppure questo. C’è persino chi teme di modificare l’itinerario quotidiano pur conoscendo l’esistenza di un tragitto alternativo che porta alla medesima meta, sia l’ufficio o la scuola dei figli, e probabilmente anche in minor tempo e patendo meno traffico ma, si sa, chi lascia la strada vecchia per quella nuova… Certo non tutti sarebbero in grado di rivoluzionarsi l’esistenza trasferendosi in un’altra città o paese, lasciando il lavoro per prenderne un altro completamente diverso o per intraprendere una carriera da “vivo giorno per giorno” come si vede, ad esempio, in alcuni film. Ma c’è modo e modo di cambiare, così come c’è necessità e necessità di farlo.

Le abitudini spesso radicate nel tempo a volte ci rendono più schiavi di quanto possiamo immaginare, ma continuiamo a rispettarle scambiando ripetitività e immobilità per serenità e tranquillità. Quando potrebbe essere dunque il momento di cambiare, se non radicalmente, almeno qualche componente o dettaglio della nostra vita? Quando abbiamo la sensazione che qualcosa non va, quando ci accorgiamo che non siamo affatto soddisfatti di ciò che abbiamo o che abbiamo raggiunto, sia in area professionale che personale o in entrambi i settori della nostra vita, quando sentiamo qualche nota stonata nella sinfonia della nostra esistenza quotidiana, quando non ci svegliamo con il sorriso, quando, semplicemente, non siamo felici.

Non esistono regole esatte e inconfutabili sul come e cosa cambiare della nostra vita nel momento in cui percepiamo che è proprio giunta l’ora di farlo: ogni storia, ogni persona, ogni vita ha il suo senso e percorre il suo cammino verso qualcosa di specifico e in un modo altrettanto unico. Soltanto noi stessi quindi siamo in grado di comprendere quali cambiamenti potrebbero avvicinarci alla vita ideale che vorremmo e che avevamo immaginato, oppure ad una vita completamente diversa poiché la prima che abbiamo costruito con quei criteri non ci rende felici come credevamo.

Tornare sui propri passi non è cosa di cui dobbiamo vergognarci, tutt’altro: “la logica vi porterà da A a B. L’immaginazione vi porterà dappertutto” diceva Albert Einstein e non era certo uno che nella vita non aveva combinato nulla. L’importante è comprendere noi stessi e convincerci che alcune situazionidipendono da noi piuttosto che da altre persone o da circostanze a noi estranee, e che quindi è senza alcun dubbio più efficace cambiare noi, attivamente, le cose, magari cercando di frequentare solo le persone che ci fanno stare bene e fare il più possibile ciò che ci rende felici. Decidere quindi di cambiare ciò che possiamo cambiare e nel modo in cui siamo in grado di farlo, valutando con attenzione i costi e i benefici che quei cambiamenti possono portarci, è il modo più responsabile di porci nei confronti di noi stessi e della felicità che meritiamo.

 

 

Share this Post